✂️ Rasatura e tricopigmentazione: tutto quello che devi sapere prima di iniziare

di Riccardo Marchi

Master di Tricopigmentazione, Piercer, Dottore in Fisioterapia

#tricopigmentazione

Pubblicato il: 30/09/2025


Molti pensano che la rasatura sia solo un dettaglio estetico, ma nella tricopigmentazione è parte integrante del trattamento.
È ciò che permette di ottenere un effetto ottico realistico e uniforme, quello che fa dire a chi ti guarda: “Sembra proprio rasato”.
Non è obbligatoria in ogni caso — ad esempio nei lavori di densità o camouflage — ma nella maggior parte dei trattamenti è indispensabile.


🔹 1️⃣ Effetto ottico e motivo tecnico

La tricopigmentazione nasce per ricreare visivamente il punto del bulbo appena tagliato.
Il pigmento viene depositato nello strato superficiale della pelle per imitare il colore e la distribuzione di migliaia di micro-capelli rasati.

Per ottenere un risultato omogeneo, la cute deve essere visibile e i capelli molto corti.
Quando invece si lasciano crescere, il contrasto diventa evidente: i punti pigmentati si percepiscono come “macchie sotto i capelli” o zone più scure.
Il risultato perde definizione e il lavoro sembra meno pulito, soprattutto in ambienti molto illuminati.

Inoltre, quando la lunghezza dei capelli non è uniforme, la linea frontale risulta spezzata e si perde la continuità tra zone pigmentate e capelli veri.

🔹 2️⃣ Rasatura ideale

Rasarsi non significa necessariamente “radersi a zero”.
L’obiettivo non è eliminare ogni traccia di capello, ma mantenere quel microspessore visibile che crea continuità ottica con i puntini pigmentati.
È proprio questa sottile lunghezza a rendere l’effetto naturale.

La lunghezza perfetta varia da persona a persona, in base a:

  • Colore dei capelli (più chiari → rasatura leggermente più lunga)

  • Densità residua

  • Contrasto cute-capello

  • Tipo di effetto scelto: rasato o densità

Un operatore esperto aiuta il cliente a trovare la lunghezza ideale già in fase di consulenza, così da verificare quale rasatura valorizza meglio il lavoro e le proporzioni del viso.


🔹 3️⃣ Quando si può evitare la rasatura

Ci sono casi in cui la rasatura non è necessaria, ma devono sussistere condizioni ben precise.
Questo accade nei lavori di effetto densità o camouflage cicatrici, dove i capelli sono ancora presenti su tutta la zona trattata e servono solo a coprire otticamente le aree più chiare.

Ma attenzione: se ci sono stempiature marcate o vertex completamente glabri, la densità non basta.
In questi casi è necessario optare per l’effetto rasato completo, che assicura coerenza e realismo.

👉 Un esempio pratico: alcuni clienti, avendo mantenuto una linea frontale naturale, riescono a rasarsi solo una volta a settimana, invece delle 2–4 raccomandate, senza compromettere l’effetto ottico.
Questo dipende dal tipo di pelle, dal colore e dalla precisione del disegno dell’attaccatura.


🔹 4️⃣ Strumenti consigliati: la scelta della macchinetta

Non tutte le macchinette vanno bene.
Quelle da capelli con la levetta di regolazione laterale tendono a lasciare il capello troppo lungo o irregolare, rompendo la continuità del lavoro.

Molto meglio utilizzare rasabarba con pettinini smontabili o testine dedicate per una rasatura uniforme e controllata.
Tra le migliori soluzioni in commercio:

  • OneBlade Philips – estremamente precisa, delicata e ideale per mantenere il giusto microspessore.

  • Rasoi elettrici a testina rotante – ottimi per uniformare la cute senza irritarla.

  • Lametta tradizionale – perfetta per chi preferisce il look “più pulito”, da alternare a rasature più soft.

L’obiettivo è sempre lo stesso: ottenere una lunghezza regolare e un taglio omogeneo su tutta la superficie del cuoio capelluto.

🔹 5️⃣ Manutenzione dopo il trattamento

La rasatura va mantenuta regolare e costante, perché fa parte dell’effetto finale.
Se i capelli crescono disomogenei, il contrasto tra pigmento e capello cambia e l’illusione ottica si rompe.

La frequenza ideale?
Generalmente ogni 2–3 giorni, ma varia a seconda della velocità di crescita e del colore dei capelli.

Consigli pratici:

  • Evitare la lametta nei primi giorni dopo la seduta per non irritare la cute.

  • Utilizzare sempre rasoi puliti e lame nuove.

  • Applicare una crema idratante leggera o un dopobarba lenitivo per mantenere la pelle elastica.

  • Nei mesi estivi, proteggere la cute con una crema SPF 30 o 50.

🔹 6️⃣ Aspetto psicologico e percezione

Molte persone, prima di iniziare, hanno una sola grande paura:

“E se rasandomi sembrassi completamente pelato?”

È comprensibile — la rasatura fa pensare subito a perdita, non a stile.
Ma in realtà, la tricopigmentazione cambia completamente questa percezione.

C’è una grande differenza tra essere pelati e avere un effetto rasato.
Nel primo caso la cute è completamente nuda, riflettente, disomogenea.
Nel secondo, invece, grazie alla pigmentazione, la testa appare piena di capelli rasati, con un’ombra uniforme e un contorno naturale.
È la differenza tra “non avere capelli” e “avere scelto di rasarli”.

Il look rasato, quando è realizzato bene, diventa un tratto distintivo: ordinato, deciso, elegante.
Dona simmetria al viso, mette in risalto lo sguardo e trasmette cura di sé.
Molti clienti, dopo il trattamento, raccontano proprio questo:

“Non sembri più pelato, sembri uno che si rasa perché gli sta bene.”

E questo è il punto più potente della tricopigmentazione: non nasconde, valorizza.


Quando il lavoro è preciso e proporzionato, l’occhio non distingue i pigmenti dai capelli veri — e il risultato è un effetto rasato pieno, realistico e coerente con la tua immagine.

Effetto rasato naturale, zero stress.

Vuoi capire se la tricopigmentazione è adatta a te? Ti guidiamo noi, senza impegno.

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